Pranzo al sacco - Viaggio in Islanda
Diecimila chilometri all'inseguimento di un progetto artistico pieno di incognite, di incertezze e di possibilità, in un spazio disteso tra il mare Mediterraneo e l’Oceano Atlantico.
Una ricerca artistica e allo stesso tempo - necessariamente e prima di tutto - un viaggio.
Nel marzo 2021, mentre il triste periodo del Covid non era ancora completamente alle spalle, Sofia Fresia ed io partiamo in automobile da Savona per passare due mesi in Islanda.
Lassù, ad aspettarci a 65 gradi nord, la meta: una residenza d’arte al Fish Factory Creative Center di Stöðvafjörður, nei fiordi dell’est.
Il progetto che guida e motiva il viaggio è la realizzazione di cianotipie dei paesaggi islandesi, realizzate direttamente in loco, riprodotte e lavorate a quattro mani.
Attraversata l’Europa, passate in mezzo al mare in tempesta le Faroe, arrivati in Islanda tra turbini di neve e di vento, viene infine raggiunto il piccolo paese di Stöðvafjörður, le casette di duecento abitanti sparpagliate sulla costa scoscesa.
È lì il Centro Creativo dove la residenza d’arte ha luogo, dove il materiale raccolto verrà trattato e trasformato all’interno degli spazi dell'aggregatore culturale del paese. Ad essere ospiti ci sono anche altri artisti, provenienti da tutto il mondo: U.S.A., Regno Unito, Spagna, Belgio, Austria.
Passano le settimane, quindi i mesi. Viaggiando e cercando nuovi soggetti per le cianotipie i chilometri si accumulano, i rapporti umani si consolidano, trasformandosi presto in immagini, impressioni di persone, sketch di luoghi e di momenti.
Oltre alle cianotipie prodotte al Creative Center, il cui sviluppo viene reso incredibilmente lento dalle latitudini estreme, altri progetti nascono senza essere stati previsti.
Un quaderno di sketch prende forma, con acquarelli e grafite a tratteggiare i luoghi attraversati e le parole a descrivere e ricordare quel che lì si trovava.
Le fotografie si allargano a comprendere anche le persone oltre ai paesaggi, e gli altri artisti presenti al Centro Creativo si prestano di buon grado a farsi ritrarre all’interno delle loro camere, di notte, in un piccolo progetto che racconta dello spaesamento e della tenacia delle giovani vite adulte che cercano la loro strada sotto i larghi cieli della vita (e dell’arte).
Quadri di grande formato, realizzati ad olio, sintetizzano sentimenti e intuizioni in un ulteriore linguaggio, mettendo insieme sogni e realtà, progetti e paure.
Tre mesi vissuti intensamente che rappresentano al contempo un allontanarsi dai nostri luoghi abituali, e dunque un confronto serrato e difficile che mette in luce le differenze, e allo stesso tempo offre un rapportarsi in prima persona a luoghi e culture diverse, con un approccio positivo, pieno di curiosità e rispetto.
Il risultato di questo progetto-viaggio è una grande messe di materiali compositi, capaci nel loro complesso di descrivere un viaggio a lungo sognato e infine completamente esperito, conoscendo, producendo, guardando e, in fin dei conti, soprattutto vivendo.