Cieli d'Islanda
I cieli d’Islanda cambiano ogni ora, ogni minuto, e anche dopo ogni capo, dietro ogni colle, oltre ogni pianura
Sembra un gioco dire così, un’esagerazione frutto dell’immaginazione di chi non vive lassù ma solo per un attimo passa per questi luoghi e li assapora.
E se anche l’attimo dura due mesi non importa: è un nulla a confronto col tempo della terra, del mare, della Natura.
E lì, in Islanda, è la Natura a dettare le sue leggi, a scegliere quando permettere alle persone di incontrarsi, a decidere quando concedere di intraprendere un viaggio o - assai più prosaicamente - di andare a fare la spesa
La Natura è multiforme, sfaccettata, cangiante. La tundra desolata, il mare maestoso, qualche montagna più aguzza delle altre, le pianure mezze conquistate dalla marea. Laggiù all’orizzonte, con il suo bel pennacchio un qualche vulcano che erutta.
E sopra di tutto, sopra il presente vivo, sopra ciò che nei millenni si è creato e che senz’altro nei millenni perdurerà (sempre cambiando), ecco lassù il cielo, sconfinato, immenso, quello che il Poeta considera «il confine che a cerchio ci rinchiude».
Come si può raccontare ciò che passa lassù, quel che cambia di istante in istante a volte impercettibilmente, ma sempre irrevocabilmente?
Non si racconta forse: si fa silenzio e - un poco trasognati, un poco sbigottiti - si assapora.
Le fotografie di questo progetto sono state realizzate in un giro ad anello lungo le coste dell’Islanda tra l’aprile e il maggio 2021.